giovedì 30 marzo 2017

Intelligente come una gallina!

In questi giorni in cui le vetrine sono piene di attraenti uova di cioccolato per soddisfare tutti i gusti e le età, viene quasi spontaneo pensare a quell'animaletto che tutto l'anno ci fornisce uova vere e vediamo di conoscerlo meglio.
Molti considerano  animali domestici solo cani, gatti, conigli, ecc... Ma mi devo ricredere dopo quello che vi racconterò. Una signora ( non è la pubblicità del Mulino Bianco), vive in casa propria con una gallina. La Nina, così chiamata, tiene molto a cuore la sua padrona, infatti trascorre la maggior parte del suo tempo  standole accanto, sia quando legge un libro, sia per farsi  coccolare.  È anche capace di riconoscere il suo nome e di arrivare con gran rapidità quando viene chiamata. Le piace accogliere gli ospiti, che suonano alla porta, e così anche mettersi in bella mostra dinanzi a tutti, non emana nessun odore e si prende continuamente cura del suo piumaggio,  per giunta scodella un uovo ogni due giorni.                                                                                                                    
Tale comportamento ce lo spiega il prof. Giorgio Vallortigara ( professore di Neuroscienze all'università di Trento), che studia il processo cognitivo di questi animali. Il punto che gli interessa è quello dell'origine della conoscenza, ovvero, cosa c'è nel cervello subito dopo la nascita. Tramite alcuni pulcini che ha studiato, dimostra che i pulcini sanno cogliere la numerosità, eseguendo addizioni, sottrazioni e divisioni; riescono ad orientarsi negli spazi in cui si ritrovano, cogliendo i rudimenti della geometria e intuendo le nozioni basilari della meccanica e degli oggetti fisici. E possono distinguere gli oggetti sociali come facce e quelli semoventi (oggetti animati). Da questi studi il professore ci spiega che nonostante i cervelli degli uccelli siano piccoli,  tuttavia le cellule nervose sono ben addensate perciò sia una gallina come un pappagallo hanno nelle regioni corrispondenti alla corteccia più neuroni di una scimmia; e racconta pure che dopo tali studi decise di regalare i pulcini a chi li poteva tenere. Da qui la storia divertente che molti raccontano di quei pulcini regalati allo zio di uno studente universitario, che viveva in campagna. Quando lo studente andava a salutarlo notava che i pulcini si posizionavano nell "ordine di beccata"  e, avendogli chiesto il motivo, lo zio gli rispose che era normale che avessero tale comportamento in quanto avevano frequentato l'università.